La Strada è di tutti.

monument valley forrest gump

Essì, c’è parecchia differenza tra essere liberi e fare il proprio comodo.
Ma non sto a spiegarla, perché la conosciamo tutti, anche se, molto spesso, preferiamo ignorarla.
Fino a qualche anno fa, correvo sui marciapiedi della città, deserta alle sei di mattina, perché amo fare attività fisica, e amo farla prima che si svegli il giorno, nel silenzio, respirando ossigeno e non polvere sottili.
Ultimamente, invece, il popolo variopinto degli estimatori, più o meno consapevoli, del walking e del running o del passegging, è aumentato a dismisura, nella predilezione però dello sfoggio di abbigliamenti e accessori costosissimi quanto inutili, rispetto alla essenzialità dei semplici pantaloncini e maglietta, corredati ovviamente da buone scarpe, su cui non conviene mai risparmiare.

Ma così vanno le cose, ed ognuno è libero di vestirsi come vuole. Anche di correre e camminare quando vuole, come quelli che lo fanno alle due del pomeriggio delle torride giornate estive, perché sono convinti che sia cosa buona e giusta.
Quello che va meno bene è che ognuno corre e cammina dove vuole, anche dove non dovrebbe, mettendo a rischio la propria incolumità (e fin qui niente di male) e quella altrui.
Ed è così che percorrendo in auto la periferia della città, non è raro imbattersi in podisti e maratoneti che se la godono, novelli Forrest Gamp, occupando bellamente il centro delle strade, trasformate, per proprio esclusivo uso e piacere, in piste di atletica, dove gli intrusi malaccetti e sgraditi sono proprio gli autoveicoli.

E immaginate vagamente cosa possono rispondere quando si fa loro notare che non dovrebbero correre sulla carreggiata? No?
Sforzatevi, non è difficile!

Sicché non basta il traffico bestiale che opprime la circolazione, bisogna zigzagare anche tra i peripatetici pseudosalutisti.

Una domenica di qualche tempo fa, percorrevo la provinciale diretto in montagna.
Bella mattinata, aria tiepida di mezza primaverile, poco traffico, la mattinata ideale per una bella camminata.
Questo deve aver pensato una simpatica famigliola di mentecatti (padre, madre, due figli e il cane… Sì, anche il cane) cui, evidentemente, balenò la brillante idea di mettersi in strada per farsi una bella passeggiata all’aria aperta.
Sul bordo destro della carreggiata, priva di banchina praticabile.
Per farla breve, dietro una curva, me li trovo davanti, paciocconi e sorridenti, come le allegre famiglie della pubblicità delle merendine.
Li evito, suono e impreco e più avanti mi fermo per dirgliene quattro.
Solo che si era già fermata l’auto che era dietro di me, e tutti stavano lì, in mezzo alla carreggiata, a battibeccare.
Piatto ricco mi ci ficco, vado anche io.
Dopo un po’ la strada era piena di gente e macchine ferme… A socializzare… Più o meno!

Le mie considerazioni.
L’articolo 162 del Codice della Strada obbliga l’automobilista all’uso del giubbotto o delle bretelle rifrangenti per interventi di emergenza fuori dell’auto, pena il pagamento di una multa da 33,6 a 137,55 euro e due punti in meno sulla patente.
I mentecatti obesi, con cane al seguito, invece possono gioiosamente deambulare, in fila per cinque, zombi ridenti sulla provinciale, come in una scampagnata di salute, senza nemmeno una lucina dell’albero di Natale per segnalazione.
E pretendono di averci pure ragione!
Correttezza, rispetto, buona educazione.
Ho scordato niente?
Libero Servo Vostro
DRASP